Il complesso residenziale Corte Altavilla è di origine normanna ed è localizzato nel cuore del centro storico di Conversano.
Nell'alto Medioevo il territorio di Conversano (anticamente chiamato Norba) accolse un piccolo nucleo fortificato: Cupersanum.
Conquistato dai Normanni nel XI secolo, acquistò notevole importanza strategica ed economica sotto la loro influenza.
La cittadina fu eretta a Contea sotto il dominio della Casa Altavilla la cui corte risiedeva proprio nelle mura del nostro complesso.
Goffredo d’Altavilla la denominò Comes Cupersani, facendone il centro di quella Contea che si estenderà da Castellana attraverso Polignano a Mare sino alle porte di Brindisi e Lecce.
Da questa data (1054 circa), e per i 4 secoli a seguire, vediamo avvicendarsi diversi blasoni: dagli Altavilla ai Bassavilla, attreverso Brienne, i d’Enghien ed i Lussemburgo. Intorno al 1422 la Contea passò agli Orsini, poi a Giovanni Antonio Orsini del Balzo (Principe di Taranto e duca di Bari) che, nel 1455, la dette in dote alla figlia Caterina andata in sposa a Giulio Antonio Acquaviva d’Aragona duca d’Atri e conte di Teramo. Inizia così il susseguirsi dei conti aragonesi in Conversano (19 in 4 secoli), tra un distinguo di eroismi e tresche amorose, fino a giungere a Girolamo II D’Aragona, VII duca di Nardò, conte di Castellana e XXXII Conte di Conversano. Quest'ultimo, più comunemente conosciuto come “Guercio delle Puglie”, croce e delizia della Contea (vedi jus primae noctis, da cui il nomignolo dei conversanesi: figli del conte) fu al centro di molteplici leggende e, nel contempo, tenne in “scacco” la Contea per circa 40 anni (1626 – 1645).
CHI ERA SIBILLA D'ALTAVILLA
Dopo circa un millennio ed in seguito ad un viaggio in Normandia, fu scoperta, dal prof. Carmine Liuni, agronomo di fama internazionale ed appassionato cultore della materia, una lapide, posta sotto l’altare maggiore della cattedrale di Rouen, con la scritta: “Sibilla d’Altavilla da Conversano………”
E da qui è partito il lavoro di scoperta di questa nobile figura di donna, figlia di Goffredo d'Altavilla e celebrata, nelle cronache dell’epoca, per la sua straordinaria bellezza ed intelligenza.
La scrittrice romana Dora Liguori, venuta casualmente a conoscenza della suggestiva storia di Sibilla, durante un suo soggiorno presso il relais Corte Altavilla, ha deciso di raccontarla con un romanzo intitolato “Sibilla d’Altavilla, Contessa di Conversano, Duchessa di Normandia”.
“Questo romanzo è la storia di Sibilla da Conversano e Roberto II duca di Normandia, due grandi protagonisti del loro tempo- il Medioevo- e del loro non comune amore. Ambedue normanni, anche se Sibilla nata in Conversano lo è solo d’origine, sono destinati, per la loro eccezionale personalità ad incontrarsi e comprendersi segnando, con ciò, la storia di due grandi Paesi: l’Italia e la Francia.
Roberto II duca di Normandia, uomo affascinante e valoroso guerriero nonché, cosa rara per i tempi, colto e gentile, sarà uno dei protagonisti della prima crociata; ma sarà anche la vittima sacrificale di una terribile famiglia, dal padre ai fratelli, votata perennemente a procurargli danno.
Dora Liguori.
Scopri maggiori informazioni su Sibilla d'Altavilla >>
Nell'alto Medioevo il territorio di Conversano (anticamente chiamato Norba) accolse un piccolo nucleo fortificato: Cupersanum.
Conquistato dai Normanni nel XI secolo, acquistò notevole importanza strategica ed economica sotto la loro influenza.
La cittadina fu eretta a Contea sotto il dominio della Casa Altavilla la cui corte risiedeva proprio nelle mura del nostro complesso.
Goffredo d’Altavilla la denominò Comes Cupersani, facendone il centro di quella Contea che si estenderà da Castellana attraverso Polignano a Mare sino alle porte di Brindisi e Lecce.
Da questa data (1054 circa), e per i 4 secoli a seguire, vediamo avvicendarsi diversi blasoni: dagli Altavilla ai Bassavilla, attreverso Brienne, i d’Enghien ed i Lussemburgo. Intorno al 1422 la Contea passò agli Orsini, poi a Giovanni Antonio Orsini del Balzo (Principe di Taranto e duca di Bari) che, nel 1455, la dette in dote alla figlia Caterina andata in sposa a Giulio Antonio Acquaviva d’Aragona duca d’Atri e conte di Teramo. Inizia così il susseguirsi dei conti aragonesi in Conversano (19 in 4 secoli), tra un distinguo di eroismi e tresche amorose, fino a giungere a Girolamo II D’Aragona, VII duca di Nardò, conte di Castellana e XXXII Conte di Conversano. Quest'ultimo, più comunemente conosciuto come “Guercio delle Puglie”, croce e delizia della Contea (vedi jus primae noctis, da cui il nomignolo dei conversanesi: figli del conte) fu al centro di molteplici leggende e, nel contempo, tenne in “scacco” la Contea per circa 40 anni (1626 – 1645).
CHI ERA SIBILLA D'ALTAVILLA
Dopo circa un millennio ed in seguito ad un viaggio in Normandia, fu scoperta, dal prof. Carmine Liuni, agronomo di fama internazionale ed appassionato cultore della materia, una lapide, posta sotto l’altare maggiore della cattedrale di Rouen, con la scritta: “Sibilla d’Altavilla da Conversano………”
E da qui è partito il lavoro di scoperta di questa nobile figura di donna, figlia di Goffredo d'Altavilla e celebrata, nelle cronache dell’epoca, per la sua straordinaria bellezza ed intelligenza.
La scrittrice romana Dora Liguori, venuta casualmente a conoscenza della suggestiva storia di Sibilla, durante un suo soggiorno presso il relais Corte Altavilla, ha deciso di raccontarla con un romanzo intitolato “Sibilla d’Altavilla, Contessa di Conversano, Duchessa di Normandia”.
“Questo romanzo è la storia di Sibilla da Conversano e Roberto II duca di Normandia, due grandi protagonisti del loro tempo- il Medioevo- e del loro non comune amore. Ambedue normanni, anche se Sibilla nata in Conversano lo è solo d’origine, sono destinati, per la loro eccezionale personalità ad incontrarsi e comprendersi segnando, con ciò, la storia di due grandi Paesi: l’Italia e la Francia.
Roberto II duca di Normandia, uomo affascinante e valoroso guerriero nonché, cosa rara per i tempi, colto e gentile, sarà uno dei protagonisti della prima crociata; ma sarà anche la vittima sacrificale di una terribile famiglia, dal padre ai fratelli, votata perennemente a procurargli danno.
Sibilla, figlia del conte di Conversano è invece un raro esempio di donna che saprà, attraverso la forza della sua cultura, imporre, in una società medioevale dal potere completamente affidato agli uomini, il proprio pensiero modernissimo, un pensiero che, per questo, verrà ritenuto altamente pericoloso.
Tutte le cronache dell’epoca, ci raccontano che ella fu anche donna di rara bellezza e di elette capacità politiche, una serie di cose che, con ogni probabilità, ne determinarono anche la condanna. Dopo tanti secoli, infatti, il giallo della sua prematura e tragica fine ancora perdura: morì di parto o fu premeditato omicidio di Stato? Unica certezza storica, con le sue straordinarie qualità, Sibilla seppe, in un arco di tempo brevissimo, divenire un faro di cultura tale da illuminare e lasciare il segno in due importanti Corti: la Corte d’Altavilla in Conversano e la Corte di Rouen in Normandia”Dora Liguori.
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