... con cavalli Lipizzani Conversano
Qui di seguito riportiamo gli itinerari in carrozza d'epoca proposti e le iniziative collegate ad essi:
ITINERARIO DELLE CAPPELLE RURALI:
L'itinerario propone un tour in carrozza attraverso le campagne di Conversano, durante il quale si sosterà presso alcune cappelle rurali prescelte. Si procederà così all'inquadramento di queste all'interno del tessuto urbano chiarendo il passaggio dall'età medievale all'età moderna; infine si procederà all'ingresso e alla visita guidata degli edifici religiosi. Questi, ora tutti sconsacrati tranne due, affondano le loro radici nel periodo che va dal X all'XVII sec. d. C., durante il quale diversi privati, in segno di devozione tipica dell'espressione popolare medievale, decisero di erigere queste cappelle dove poter riunire la comunità e svolgere pratiche religiose in onore del santo a cui la cappella era consacrata. Con l'abbandono degli abitati rurali, in seguito all'espansione del centro abitato di Conversano, queste cappelle hanno perso il loro valore contemporaneamente aggregante e religioso per le comunità che ci gravitavano attorno. La situazione che si è così delineata, ha portato alla distruzione di alcune di queste cappelle in alcuni casi, all'abbandono e alla conseguente regressione a rudere in altri casi; solo poche cappelle invece sono state ristrutturate da alcuni privati o da enti pubblici e religiosi, permettendo così alla comunità conversanese di poter tornare ad visitare e ascoltare le celebrazioni religiose all'interno di esse.
CENNI STORICI
Con la venuta degli Acquaviva d'Aragona a Conversano ed esattamente Giulio Antonio I nel 1456, si sviluppò una prestigiosa razza dei cavalli Conversano. Le terre dei conti erano adatte agli allevamenti e allo sviluppo dei cavalli, dovuto alle condizioni favorevoli di aree collinose, e molto probabilmente nelle zone di Alberobello, Noci e ai confini di Martina Franca, erano allevati i cavalli e non nella prossimità di Conversano. Verso la fine del 1400 i Conti di Conversano divennero in breve tempo non solo gli allevatori più famosi conosciuti del regno, ma anche i migliori istruttori di cavalli, per l'arte bellica e per il trasporto. Nel periodo che seguì tutti i reggenti del regno di Napoli si rivolgevano ai Conti di Conversano per difendere i territori del regno, in quanto, non solo erano esperti di cavalli, ma anche perchè avevano nel loro allevamento un numero consistente di cavalli. Nel 1580 l'arciduca d'Austria Carlo II fondò il famoso allevamento presso Trieste, Lipizza, dove trasferì dei cavalli e fra questi favorì in particolare quelli provenienti dal regno di Napoli. Nella metà del 1700 fu Maria Teresa d'Austria che li chiamò ufficialmente Lipizzani, il cui capostipite è stato individuato nel cavallo razza Conversano, di manto scuro. Venendo ai giorni nostri, la famiglia Minunni, affascinata dalla razza dei Lipizzani, ha intrapreso, anni addietro, un progetto che si prefigge lo scopo di "ricostituire" la razza pura dei Lipizzani Conversano. In seguito è stato costituito un allevamento presso la Masseria Tarsia nelle campagne di Conversano dove alcuni esemplari di questa razza sono allevati ed addestrati in collaborazione con l’Accademia Italiana Arte Equestre sita presso Masseria Francesca a Crispiano (Ta), nella persona di Michele Caroli.
Qui di seguito riportiamo gli itinerari in carrozza d'epoca proposti e le iniziative collegate ad essi:
ITINERARIO DELLE CAPPELLE RURALI:
L'itinerario propone un tour in carrozza attraverso le campagne di Conversano, durante il quale si sosterà presso alcune cappelle rurali prescelte. Si procederà così all'inquadramento di queste all'interno del tessuto urbano chiarendo il passaggio dall'età medievale all'età moderna; infine si procederà all'ingresso e alla visita guidata degli edifici religiosi. Questi, ora tutti sconsacrati tranne due, affondano le loro radici nel periodo che va dal X all'XVII sec. d. C., durante il quale diversi privati, in segno di devozione tipica dell'espressione popolare medievale, decisero di erigere queste cappelle dove poter riunire la comunità e svolgere pratiche religiose in onore del santo a cui la cappella era consacrata. Con l'abbandono degli abitati rurali, in seguito all'espansione del centro abitato di Conversano, queste cappelle hanno perso il loro valore contemporaneamente aggregante e religioso per le comunità che ci gravitavano attorno. La situazione che si è così delineata, ha portato alla distruzione di alcune di queste cappelle in alcuni casi, all'abbandono e alla conseguente regressione a rudere in altri casi; solo poche cappelle invece sono state ristrutturate da alcuni privati o da enti pubblici e religiosi, permettendo così alla comunità conversanese di poter tornare ad visitare e ascoltare le celebrazioni religiose all'interno di esse.
- Gli itinerari hanno una durata di 1 ora e 30 minuti e prevedono, ognuno, la visita di 3 cappelle:
ITINERARIO DELLE DOLINE:
ITINERARIO S. MARIA DELL'ISOLA
Tour che partendo dal Largo della Corte, si avvia verso l'oasi di Santa Maria dell'Isola con la visita guidata all'interno del complesso, per poi dirigersi verso il Lago di Sassano e rientrare verso il Largo della Corte. Durata 1ora e mezza.
PREZZI E DISPONIBILITA' SU RICHIESTA
Vi è inoltre la possibilità, per comitive più numerose, di svolgere il tour con 2 carrozze per un totale di 12 posti.
I tour si terranno essenzialmente nei giorni di sabato e domenica in mattinata o nel pomeriggio.
Per tour durante la settimana si prega di chiamare con un certo anticipo per permetterci di organizzarci.
CENNI STORICI
Con la venuta degli Acquaviva d'Aragona a Conversano ed esattamente Giulio Antonio I nel 1456, si sviluppò una prestigiosa razza dei cavalli Conversano. Le terre dei conti erano adatte agli allevamenti e allo sviluppo dei cavalli, dovuto alle condizioni favorevoli di aree collinose, e molto probabilmente nelle zone di Alberobello, Noci e ai confini di Martina Franca, erano allevati i cavalli e non nella prossimità di Conversano. Verso la fine del 1400 i Conti di Conversano divennero in breve tempo non solo gli allevatori più famosi conosciuti del regno, ma anche i migliori istruttori di cavalli, per l'arte bellica e per il trasporto. Nel periodo che seguì tutti i reggenti del regno di Napoli si rivolgevano ai Conti di Conversano per difendere i territori del regno, in quanto, non solo erano esperti di cavalli, ma anche perchè avevano nel loro allevamento un numero consistente di cavalli. Nel 1580 l'arciduca d'Austria Carlo II fondò il famoso allevamento presso Trieste, Lipizza, dove trasferì dei cavalli e fra questi favorì in particolare quelli provenienti dal regno di Napoli. Nella metà del 1700 fu Maria Teresa d'Austria che li chiamò ufficialmente Lipizzani, il cui capostipite è stato individuato nel cavallo razza Conversano, di manto scuro. Venendo ai giorni nostri, la famiglia Minunni, affascinata dalla razza dei Lipizzani, ha intrapreso, anni addietro, un progetto che si prefigge lo scopo di "ricostituire" la razza pura dei Lipizzani Conversano. In seguito è stato costituito un allevamento presso la Masseria Tarsia nelle campagne di Conversano dove alcuni esemplari di questa razza sono allevati ed addestrati in collaborazione con l’Accademia Italiana Arte Equestre sita presso Masseria Francesca a Crispiano (Ta), nella persona di Michele Caroli.