In giro per Conversano

Basilica Cattedrale
Iniziata dai Normanni tra la fine dell'XI e l'inizio del XII sec., la chiesa, in stile romanico pugliese, fu ampliata da Monsignor Pietro d'Itri nel 1359 e ulteriormente modificata nei secoli successivi. Ha tre navate e facciata tripartita da lesene. La navata di sinistra conserva un affresco absidale trecentesco e l'icona della Madonna della Fonte, protettrice del paese; la navata destra un crocifisso ligneo cinquecentesco. Dal 1997 basilica minore. E' dedicata alla Vergine Assunta.

Castello
In origine di forma trapezoidale, fu costruito dal normanno Goffredo Altavilla intorno all'anno 1000, utilizzando come fondamenta, in alcune parti, le mura megalitiche dell'antico centro peuceta, risalenti al VI-IV secolo a.C. Tra il XV e il XVIII secolo d.C. una serie di interventi trasformo' il castello da fortezza militare in residenza signorile della famiglia Acquaviva d'Aragona.

Castello Marchione
Situato sulla provinciale per Putignano a circa 6 km dal centro di Conversano, il Castello di Marchione era casino di caccia degli Acquaviva d'Aragona, Conti di Conversano. Essi risiedevano abitualmente nel Castello di Conversano ed usavano Marchione quale tenuta venatoria. Era circondato da circa 1.260 ettari tra bosco di querce e macchia mediterranea. Di questo meraviglioso bosco sopravvive un solo esemplare di quercia, la cui età è valutabile in circa cinque secoli. La leggenda vuole che un passaggio sotterraneo collegasse Marchione con il Castello di Conversano. Il sontuoso edificio si sviluppa su tre piani: il piano terra; l'ammezzato e le quattro torri, disposte agli spigoli dell'edificio, tutto di età medievale; il piano superiore di epoca barocco-neoclassica (tardo Seicento), forse opera della scuola di Vanvitelli. Al piano superiore, i soffitti, originariamente in legno e dipinti, furono sostituiti, nel secolo XIX, con le tutt'ora esistenti volte in muratura; è fatta eccezione per il salone centrale, sul cui soffitto ligneo (originale) è raffigurato lo stemma, inquartato, della Casa Acquaviva d'Aragona. Nello stesso salone si osserva sulla parete sinistra, dipinti su tela, due alberi genealogici: il primo è l'albero genealogico della Casa Acquaviva d'Aragona, il secondo della Casa Enriquez. Sulla parete opposta invece vi è un quadro ad olio raffigurante Giangirolamo II Acquaviva d'Aragona, XXI Conte di Conversano, detto "il Guercio delle Puglie". Sulle stesse pareti, più in basso, vi sono dei "Medaglioni" (dipinti ad olio su rame), che raffigurano i vari Duchi d'Atri di Casa Acquaviva d'Aragona.

Monastero di San Benedetto
Edificato nell'XI secolo su un edificio pre-romanico, il complesso monastico ha subito ulteriori rimaneggiamenti tra il XII e il XVII secolo. Di notevole interesse il campanile romanico, della facciata nord della chiesa, ed il campanile barocco sul portale antistante. All'interno della chiesa interessanti altari lignei e tele tra le quali un San Benedetto e San Biagio del napoletano Paolo Finoglio. Pregevole l'attiguo chiostro medievale (XI-XIII sec.) di forma trapezoidale con elaborati capitelli. Tra il XIII e il XIX sec. il cenobio fu sede di badesse mitrate.

Chiesa e convento di Santa Maria dell'Isola
Situato ad un chilometro e mezzo dal centro abitato sulla provinciale per Rutigliano, il complesso di Santa Maria dell'Isola fu costruito nel '400 su una cripta naturale. La leggenda vuole che ad una giovane apparve la figura della Madonna: proprio in quel luogo il 6 maggio 1462, il Conte Giulio Antonio Acquaviva fece innalzare una chiesetta ed un convento abitato dagli Zoccolanti (Padri minori Osservanti). La chiesa ripropone forme gotiche e cupole in asse dalla forma ogivale. Originariamente aveva una sola navata alla quale, nel 1530 ne fu aggiunta una seconda. L'abside della navata originaria conserva il fastoso cenotafio (sepolcro vuoto) del Conte Giulio Antonio Acquaviva, ucciso in battaglia nel 1481. Non si tratta di un'opera particolarmente raffinata, è piuttosto un'affascinante scultura ricca di significati. Realizzata da Nuzzo Barbada Galatina, l'opera è in pietra multicolore e rappresenta il conte e sua moglie defunti, vestiti di un saio francescano. Sulla base quattro armoniose figure femminili sono l'emblema delle virtù cardinali: Fortezza, Giustizia, Prudenza, Temperanza. Due statue segnano l'ingresso a quest'ambiente, sono le rappresentazioni del figlio di Giulio Antonio, Andrea Matteo e sua moglie, committenti del cenotafio e di altre opere di abbellimento della chiesa. Gli affreschi che abbelliscono i muri in pietra, sono opere del cinque-seicento; entrando a destra si può notare l'affresco che rappresenta la vita e i miracoli di San Bernardino. La chiesa era ricca di altari, alcuni dei quali sono stati rubati; quelli che restano sono d'epoca barocca in legno intagliato. Nella cripta - profonda 8 m e scavata nella roccia - si possono ammirare due affreschi del XV-XVI secolo, sono la Madonna col Bambino e San Diego. Al Convento appartiene il Cristo Nero, antico crocifisso in legno e cartapesta, simbolo della devozione e del sacrificio dei cittadini che, dall'alba del Venerdì Santo, portano a braccia o seguono in processione per le vie del paese. Gli ambienti del convento si affacciano su due chiostri. Il maggiore, del XV secolo, è affrescato con le storie di Giuseppe tratte dalle Sacre Scritture, ed è abbellito da un pozzo barocco sovrastato da un padiglione in ferro battuto lavorato quasi a filigrana. Il chiostro minore, più antico del precedente, è sorretto da coppie di colonne con capitelli ad uncinetto.

I Laghi
I "laghi" sono un singolare corollario di dieci depressioni carsiche, piccole doline senza inghiottitoio con superficie complessiva di 20 ettari, formatesi ai piedi delle alture. A causa delle piogge, queste si trasformano in pittoreschi laghetti, nei quali si rispecchia la campagna e trova vita una interessante fauna acquatica. Di epoca medievale, i laghetti sono oggi vincolati ai fini della conservazione e vengono risistemati con idonei progetti. I piu' suggestivi sono: "Sassano", "Castiglione", "San Vito", "Vignola", "Chienna", "Iavorra". Per la caratteristica fauna anfibia e rettile, dal 1985 sono Riserva naturale erpetologica. In mezzo alle depressioni ci sono speciali cisterne profonde circa 12 metri, risalenti a epoca romana, ancora utilizzate come serbatoi d'acqua. La Comunita' Europea ha inserito i dieci laghi nella rete europea "Natura 2000", dichiarandoli siti rappresentativi per la conservazione del patrimonio naturale di interesse comunitario.

Pinacoteca Civica
Dal dicembre del 1999, gli antichi saloni del conte Giangirolamo II sono sede della Pinacoteca Civica. In essa e' esposto il ciclo pittorico della Gerusalemme Liberata, dieci tele che il pittore Paolo Finoglio dipinse, a partire dal 1640, per esaltare l'eroismo del conte Giangirolamo.

Museo Civico
La sezione archeologica del museo, ubicata nel monastero di San Benedetto, ospita reperti recuperati nel territorio del sud-est barese: monete, pesi, frammenti d'armi, vasellame ed oggetti vari risalenti al periodo compreso tra paleolitico ed Eta' Romana.
Info: https://musecoconversano.com/

Santuario dei Santi Cosma e Damiano
A partire dagli anni Trenta del Seicento, l'antica chiesa di San Matteo fu trasformata per volere del conte Giangirolamo II Acquaviva d'Aragona e della consorte Isabella Filomarino, devoti dei Santi Medici Cosma e Damiano. Il progetto fu affidato al pittore di corte, Paolo Finoglio, che con la collaborazione dei suoi discepoli realizzo' la volta e le tele delle cappelle laterali, tra le quali il Martirio di San Gennaro e Sant'Urbano che battezza Valeriano. Nella realizzazione degli stucchi della volta, opera di maestranze locali, intervenne l'architetto Cosimo Fanzago. Nel 1912 Mons. Lamberti affido' chiesa e convento alle suore Adoratrici Crocifisse. Dal 1997 gemellata con Cascia, santuario di Santa Rita.

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